Lo spirito 

Troppa gente oggi ha la pretesa di accostarsi alla tavola per “degustare”, e lo fa dissertando, descrivendo, decantando… Ciò non dovrebbe essere patrimonio di tutti. Per degustare secondo i sacri crismi bisogna avere talento, ed è indispensabile avere ricevuto una formazione opportuna: in caso contrario si rischia di apparire comici o patetici. E allora diciamolo con franchezza: siano benvenuti fra noi tutti i degustatori, ma solo quelli che hanno le autentiche doti personali per potersi definire tali. A noi comuni mortali interessa innanzitutto "assaggiare".

 

Noi sappiamo apprezzare le caratteristiche dei cibi e delle bevande, ma non ce la sentiamo di giocare il ruolo di fini degustatori; comunque sia riteniamo che possa avere dignità anche a chi ama mettersi a tavola con interesse critico e curiosità, pur non avendo la competenza tecnica di un gastronomo o di un enologo. Dunque l’accademico della LAIDA non si sbilancia in mille considerazioni; dopo l’assaggio si esprime nel più semplice dei pareri: buono – non buono (a questo proposito qualcuno forse ricorderà il famosissimo “Dualismo fondamentalistico pratico” propugnato in televisione da Andy Luotto, sotto l’ala di Renzo Arbore…). E’ evidente che questa impostazione non esclude, a chi ne abbia la voglia e soprattutto la competenza, la possibilità di fare gli apprezzamenti più raffinati e particolareggiati.

 

Il nostro interesse dunque è rivolto soprattutto all’assaggio: meglio assaggiare dieci cose diverse, anche se a rischio di qualunque sorpresa, piuttosto che degustare per dieci volte lo stesso cibo, fosse pure una prelibatezza. Il nostro è uno spirito semplice e raffinato al contempo, che si valorizza soprattutto attraverso il piacere di stare a tavola in compagnia.

Sotto il simbolo della LAIDA si possono organizzare manifestazioni importanti o momenti assolutamente spiccioli: quello che conta è che non manchi il piacere della convivialità, la quale viene sempre stimolata dalla possibilità di assaggiare cibi e bevande particolari.

 

L’emblema della LAIDA è un portale neoclassico nell’atto di aprirsi da cui filtra una luce: anche a tavola si può tendere alla conoscenza. 

Il motto della LAIDA è “Ubi novitas ibi nos”. Siamo in perenne movimento vitale.